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Il turismo sostenibile sta diventando sempre più importante per i viaggiatori di tutto il mondo, e in particolare per quelli italiani. Secondo il recente studio Ipsos, oltre la metà degli italiani sceglie le proprie mete e i relativi mezzi a seconda dell’impatto che il viaggio o la destinazione hanno sul territorio, e di questa metà di cittadini, il 71% sono GenZ e Millenial sotto i 35 anni. In loro vige l’idea che il miglior modo di viaggiare è quello di vivere il tragitto e la meta come un abitante della zone che si percorrono e si visitano, sia per supportare l’economia e le comunità locali, sia per fare un’esperienza a tutto tondo e non, citando Conrad in Lord Jim, ‘con la stessa consapevolezza delle proprie valigie’.
Molti di loro sono infatti disposti a pagare più del previsto per poter usufruire di servizi migliori, certificati e affidabili, quindi più attenti nella scelta delle attività e delle destinazioni. E però, dall’altra parte, si registra un impegno minore da parte delle filiere del turismo a rendere disponibili informazioni a riguardo. Pochi sono i luoghi certificati e pochi gli operatori del turismo che ne sono a conoscenza.
Cos’è l’ecoturismo
Secondo la definizione dell’OMT (Organizzazione Mondiale per il Turismo), il turismo sostenibile è quello che ‘tiene conto degli attuali e futuri impatti economici, sociali e ambientali, affrontando le esigenze dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità’ (UN Tourism). Secondo questa definizione il turismo solidale (o ecoturismo) deve usare in modo ottimale le risorse ambientali, in modo da sostenere lo sviluppo del turismo stesso e mantenere allo stesso tempo i processi ecologici essenziali, conservando la biodiversità del territorio. Deve inoltre rispettare l’autenticità socio-culturale delle comunità locali e contribuire alla comunicazione interculturale. Infine il turismo sostenibile deve garantire a lungo termine benefici sociali e economici a entrambe le parti interessate, favorendo anche, in certi casi, la riduzione della povertà.
I cinque trend del 2024
Ma di tutti i modi in cui si può fare turismo sostenibile, quali sono quelli preferiti dall’italiani nel 2024?
Turismo in natura. Gli Italiani preferiscono sempre più fare escursioni, trekking, avventure all’aperto per entrare in contatto diretto con l’ambiente circostante.
Turismo a sostegno delle comunità locali. I viaggiatori cercano di sostenere l’economia locale scegliendo servizi e operatori del posto. Ad esempio, preferendo, ristoranti che offrono prodotti a filiera corta e affidandosi a tour operator locali.
Scelta di alloggi ecologici. Gli italiani sono disposti a pagare un sovrapprezzo per alloggi che lavorano in maniera ecologica e riducono l’impatto ambientale
Ritorno del treno come mezzo di trasporto. Il treno sta tornando in auge come opzione di trasporto per lunghi spostamenti. È un’alternativa più sostenibile rispetto all’aereo o all’auto.
Turismo rigenerativo. Secondo la formula della giornalista Elaine Glusac del New York Times, il turismo rigenerativo prevede di lasciare il posto visitato in uno stato migliore rispetto a come lo si è trovato. Non basta quindi preservare il luogo e farne esperienza, ma è importante, invece, creare valore. Ad esempio, contribuendo a delle spese ulteriori, necessarie al miglioramento del territorio.
Per far si che il turismo responsabile si sviluppi sempre di più, è essenziale coinvolgere tutte le parti interessate attraverso un’informazione strutturata e capillare, per creare consenso e promuovere pratiche sostenibili. Il raggiungimento dell’obiettivo richiede un monitoraggio continuo degli impatti e l’introduzione di eventuali misure preventive. Infine, il turismo sostenibile deve mantenere un alto livello di soddisfazione dei turisti.
Sensibilizzare i cittadini sui temi della sostenibilità e promuovere pratiche responsabili è fondamentale per un’esperienza significativa.
Valentina Toschi
Rassegna del 10 Maggio, 2024 |
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