La Newsletter di ESO
ISSUE 420

Alteravamo il clima già 140 anni fa (ma non avevamo la tecnologia per dimostrarlo)

Senza scienziati e strumenti che studiano il clima non ci accorgeremmo in che guai ci siamo cacciati. Come all'indomani della Rivoluzione Industriale.

focus.it

Alteravamo il clima già 140 anni fa (ma non avevamo la tecnologia per dimostrarlo)

Senza le osservazioni satellitari, i modelli climatici e gli scienziati in grado di interpretarli saremmo completamente all'oscuro degli effetti delle attività umane sul clima terrestre. Nelle settimane in cui Trump azzera i finanziamenti a centinaia di programmi di ricerca, inclusi quelli sul clima, uno studio appena pubblicato su PNAS si chiede: se avessimo sempre avuto a disposizione le attuali tecnologie, quando ci saremmo potuti accorgere, per la prima volta, che stavamo alterando il clima terrestre?

 

I primi segni inconfondibili dell'azione climalterante dell'uomo

 

La risposta è: già nel 1885, 25-30 anni dopo le ricerche degli scienziati Eunice Newton Foote e John Tyndall, ai quali si attribuiscono le prime prove sperimentali alla base della comprensione dell'effetto serra e del suo ruolo nel riscaldamento globale.

 

Benjamin Santer, scienziato climatico indipendente di Los Angeles, e Susan Salomon, del Dipartimento di Scienze della Terra, Atmosferiche e Planetarie del Massachusetts Institute of Technology, hanno dimostrato che i primi segni inequivocabili del riscaldamento globale legato alle attività umane erano già visibili prima della fine del 19esimo secolo. Quando l'effetto serra dovuto alle emissioni da combustibili fossili stava cominciando ad aumentare a causa della Rivoluzione Industriale, ma le concentrazioni medie giornaliere di CO2 in atmosfera erano ben lontane dalle 430 parti per milione odierne.

 

L'effetto sarebbe stato evidente già allora, se solo gli scienziati dell'epoca avessero potuto studiarlo con la tecnologia di cui oggi disponiamo. I due ricercatori hanno "rimediato" usando nove modelli climatici di ultima generazione per stimare l'impatto delle emissioni di origine antropica riversate in atmosfera dal 1860, quando si pensa che le emissioni di combustibili fossili della Rivoluzione Industriale abbiano subito una decisa, prima impennata.

 

L'atmosfera si riscalda, la stratosfera si raffredda

 

I gas serra, specialmente anidride carbonica e vapore acqueo, riscaldano lo strato inferiore dell'atmosfera perché trattengono la radiazione infrarossa che emette la superficie terrestre investita dai raggi solari. Nello strato superiore dell'atmosfera - la stratosfera, a partire da 7 km dalla superficie terrestre - avviene il fenomeno opposto. Poiché gran parte della radiazione infrarossa è intrappolata nella bassa atmosfera, la stratosfera si raffredda.

 

Gli autori dello studio hanno usato i modelli climatici per predire il raffreddamento della stratosfera dal 1860: un indicatore ritenuto più affidabile rispetto al riscaldamento della bassa atmosfera, perché meno soggetto a fluttuazioni meteorologiche. Le temperature della stratosfera vengono rilevate da satelliti per le osservazioni terrestri, come quelli della NOAA.

 

Venticinque anni soltanto

 

Si è visto che, per poter apprezzare prove evidenti del raffreddamento della stratosfera dovuto al riscaldamento dello strato atmosferico inferiore, sarebbero bastati 25 anni.

 

Se la tecnologia attuale fosse stata disponibile nella seconda metà del 1800, già nel 1885 si sarebbero visti i primi effetti dell'effetto serra causato dall'uomo. Prima ancora che le automobili comparissero sulle strade.

 

Oltre a mostrare quanto pervasivi siano stati da subito gli effetti dei combustibili fossili, lo studio conferma l'importanza di investire nella scienza climatica, in tempi in cui sembra ci sia ogni interesse a metterla a tacere.

 

Elisabetta Intini

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