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ISSUE
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economiacircolare.com
La Commissione ha deciso di garantire un sostegno pubblico al Clean Industrial Deal, il patto europeo per l’industria pulita. Lo ha fatto riscrivendo la disciplina per gli aiuti di Stato – in particolare il quadro temporaneo di crisi e transizione in vigore dal 2022 per rispondere al COVID. La scelta di allentare le norme rigidissime sugli aiuti di stato arriva dopo lo shock vissuto quando gli USA nel 2022 approvarono l’Inflaction Reduction Act (IRA) coi sui quasi 400 miliardi di dollari di finanziamenti federali a sostengo della manifattura green nazionale e, ovviamente, alla luce del fatto che ormai il libero mercato è una petizione di principio sempre più lontana dalla realtà.
“Il Clean Industrial Deal State Aid Framework (CISAF) semplifica le regole per il sostegno pubblico al raggiungimento degli obiettivi del Clean Industrial Deal”, spiega la Commissione. Stabilendo le condizioni alle quali gli Stati membri possono concedere un sostegno per determinati investimenti e obiettivi in linea con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. Ai sensi della disciplina, “la Commissione autorizzerà i regimi di aiuti istituiti dagli Stati membri per promuovere l’industria pulita, consentendo la rapida messa in atto di aiuti individuali”. La disciplina sarà in vigore fino al 31 dicembre 2030, in modo da garantire sottolinea la Commissione “agli Stati membri e alle imprese una prevedibilità a lungo termine”.
Ha detto Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva: “La nuova disciplina semplifica e accelera il sostegno alla decarbonizzazione, ma va anche oltre: riconosce lo Stato come un investitore strategico nel nostro futuro”. Si tratta, spiega, “di uno strumento per promuovere l’ambizione in materia di clima, rafforzare la resilienza dell’Europa e garantire che la nostra industria rimanga competitiva a livello mondiale. E così facendo difendiamo anche l’integrità del nostro mercato unico, evitiamo distorsioni e rendiamo i nostri sistemi energetici più stabili, accessibili ed equi”.
Gli ambiti interessati dal Clean Industrial Deal State Aid Framework (CISAF)
Gli aiuti di stati dei paesi dell’Unione saranno più semplici in cinque settori principali:
Energie rinnovabili e combustibili a basse emissioni di carbonio. La nuova disciplina introduce procedure semplificate per consentire la rapida diffusione di regimi a favore delle energie rinnovabili e dei combustibili a basse emissioni di carbonio, come l’idrogeno a basse emissioni di carbonio;
Riduzione temporanea dei prezzi dell’energia elettrica per gli utenti ad alta intensità energetica. Gli Stati membri possono sostenere i prezzi dell’energia elettrica delle imprese ad alta intensità energetica. Riducendo così i costi dell’energia elettrica per queste imprese. “In cambio del sostegno ai prezzi, le imprese saranno tenute a investire nella decarbonizzazione”. Sempre in tema di energia, si forniscono agli stati membri ulteriori strumenti per integrare le fonti di energia elettrica rinnovabile intermittente (eolico e solare) nell’approvvigionamento energetico, garantendo nel contempo ai consumatori un approvvigionamento affidabile di energia elettrica. Il patto per l’industria pulita definisce infatti “modelli-obiettivo” per meccanismi di capacità, secondo i quali “gli Stati membri pagano i fornitori di energia elettrica per mantenere la capacità di standby che può essere oggetto di un’approvazione ‘accelerata’”;
Decarbonizzazione degli impianti industriali. La disciplina consente di sostenere un’ampia gamma di tecnologie di decarbonizzazione quali l’elettrificazione, l’idrogeno, la biomassa, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio.
Sostegno agli investimenti e alla produzione di tecnologie pulite. La disciplina consente di sostenere un’ampia gamma di tecnologie di decarbonizzazione come l’elettrificazione, l’idrogeno, la biomassa, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio. La disciplina consente anche agli Stati membri di sostenere gli investimenti in nuove capacità di produzione per progetti di produzione riguardanti tecnologie contemplate dal regolamento sull’industria a zero emissioni nette (Net Zero Industry Act).
Si potrà inoltre sostenere la produzione e la trasformazione delle materie prime critiche necessarie per le tecnologie pulite.
Inoltre, la disciplina consente agli Stati membri di stimolare la domanda di prodotti delle tecnologie pulite offrendo incentivi fiscali, ad esempio consentendo alle imprese di dedurre più rapidamente dal loro reddito imponibile il costo degli investimenti in tecnologie pulite.
Misure per ridurre il rischio degli investimenti privati in progetti a sostegno del patto per l’industria pulita. Gli Stati membri possono adottare misure per ridurre i rischi degli investimenti privati in progetti che rientrino nell’ambito del Clean industrial Deal, “comprese le infrastrutture energetiche e l’economia circolare”. In che modo potrà essere ridotto il rischio d’investimento? Attraverso equity, prestiti e/o garanzie fornite a un fondo specifico o a una società veicolo che detiene il portafoglio di progetti ammissibili.
Maggiori dettagli possono essere trovati nella specifica tabella (Panoramica delle possibilità di sostegno nell’ambito del Clean Industrial Deal State aid Framework) predisposta dalla Commissione.
Rassegna del 04 Luglio, 2025 |
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