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ISSUE 420

Cernita rifiuti tessili + taglio laser: dagli USA una soluzione integrata

sustainability-lab.net

Cernita rifiuti tessili + taglio laser: dagli USA una soluzione integrata

La notizia, già citata dal blog SoloModaSostenibile, merita di essere ripresa perché abbiamo un grand bisogno di soluzioni tecniche che favoriscano la cernita dei materiali tessili destinati al riciclo. Se poi questa fase è abbinata al taglio dei componenti non tessili la cosa si fa ancor più interessante.

 

La nuova tecnologia è stata presentata recentemente  dal team di ricerca del Golisano Institute for Sustainability (GIS) del Rochester Institute of Technology -RIT (New York) ed è il risultato di un lavoro iniziato nel 2023 e finanziato con circa 1.3 milioni di dollari dal REMADE Institute , un partenariato pubblico-privato focalizzato sullo sviluppo di soluzioni di produzione circolare.

 

Guidato dal responsabile del programma Mark Walluk, il team, ha sviluppato un sistema automatizzato per rilevare e rimuovere questi elementi non riciclabili, al fine di consentire il recupero di materiali di valore più elevato. Il processo inizia con una stazione di imaging alimentata da un nastro trasportatore in cui tre telecamere specializzate generano una mappa multidimensionale ad alta risoluzione del capo, consentendo l’analisi della composizione delle fibre con una precisione millimetrica.

 

Il sistema sfrutta poi l’intelligenza artificiale e la visione artificiale per identificare e rimuovere gli elementi non riciclabili dagli indumenti, il che si è rivelato una sfida unica per il team.

 

Per affrontare questa sfida, i ricercatori hanno sviluppato algoritmi guidati dalla visione che identificano caratteristiche come loghi, colletti e polsini e interpretano i riflessi infrarossi per definire il tipo di fibra. Questi dati vengono poi trasmessi a un sistema robotizzato di taglio laser che taglia gli elementi selezionati con precisione e velocità, senza danneggiare il materiale riutilizzabile. Una volta preparato, il capo viene inviato a un portale robotizzato di smistamento, che deposita il materiale pulito in contenitori separati per il riciclo. Il prototipo sviluppato  è in grado di processare un nuovo capo circa ogni 10 secondi ed è pronto per essere prodotto industrialmente.

 

Tra i collaboratori chiave del programma di ricerca figurano Ambercycle , un’azienda con sede a Los Angeles pioniera nel riciclo del poliestere e Goodwill of the Finger Lakes , che ha fornito capi da testare e approfondimenti sul mercato della rivendita e del riutilizzo. Nike ha contribuito alla consulenza del settore nelle fasi iniziali del progetto.

 

Sebbene ancora in fase pilota, la tecnologia sta già suscitando interesse a livello globale da parte di aziende di riciclo negli Stati Uniti, in Europa, nell’Asia meridionale e in America Latina. Il team prevede di trasferire il sistema ai partner per ulteriori test e una potenziale implementazione entro la fine dell’anno.

 

Quello della gestione degli scarti tessili è un problema globale: secondo l’Agenzia Americana per l’ambiente EPA solo negli Stati Uniti, ogni anno più di 11 milioni di tonnellate di prodotti tessili finiscono in discarica come cerniere e bottoni, stampe serigrafiche e altre incongruenze nelle etichette dei capi.

 

Aurora Magni

 

Photo: sustainability-lab.net - Il team dei ricercatori del Golisano Institute for Sustainability

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