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Stabilite per la prima volta le quote verdi per i settori dell’acciaio, del cemento e del polisilicio. I data center di nuova costruzione dovranno utilizzare nei nodi nazionali almeno l’80% di elettricità green. Pechino comunica che un KWh su tre di energia elettrica consumata a livello nazionale proviene da fonti di energia pulita.
La Cina ha fissato per la prima volta degli standard precisi per le energie rinnovabili che dovranno alimentare le industrie dell'acciaio, del cemento e del polisilicio, che è un materiale largamente utilizzato nei settori dell’elettronica (semiconduttori e non solo) e del fotovoltaico. Inoltre, Pechino ha anche stabilito altrettanto precisi standard per l’utilizzo di energia da parte dei data center, prevedendo almeno l’80% di energia pulita nei nodi nazionali e percentuali inferiori ma non di molto per quelli operanti su scala provinciale. A comunicarlo è la Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, di cui ha dato notizia l’agenzia internazionale Reuters.
Secondo quanto comunicato alla fine della scorsa settimana da Pechino, sono stati visti al rialzo i cosiddetti «renewable portfolio standards» (Rps), che stabiliscono gli obiettivi per la percentuale di consumo di energia elettrica che le varie industrie devono ottenere da fonti rinnovabili in ogni provincia. In precedenza gli Rps riguardavano solo le aziende coinvolte nel commercio di energia e nell'industria dell'alluminio elettrolitico, spiega via social David Fishman, direttore del Lantau Group, una società di consulenza focalizzata sull'energia. «In poche parole: l'industria pesante deve comprare verde», scrive a proposito delle nuove norme.
Di fondamentale importanza anche le novità riguardanti i data center, con quelli di nuova costruzione nei cosiddetti nodi nazionali che dovranno utilizzare almeno l'80% di elettricità verde, mentre gli obiettivi per le altre realtà variano a seconda della provincia.
Gli obiettivi Rps sono tenuti sotto stretta osservazione dagli operatori di mercato, spiega Yan Qin, analista principale di ClearBlue markets, perché vengono utilizzati per calcolare la quantità di produzione di energia rinnovabile che verrà incorporata nel nuovo meccanismo cinese del contratto per differenza, che rappresenta un passo verso la determinazione dei prezzi di mercato per le energie rinnovabili. In base a tale meccanismo, il governo rimborsa i produttori se i prezzi di mercato scendono al di sotto di un determinato livello.
Gli obiettivi non legati ai data center sono ulteriormente suddivisi in rinnovabili idroelettriche e non idroelettriche.
Per il 2025, l'obiettivo totale delle rinnovabili raggiunge il 70% per la provincia dello Yunnan, ricca di energia idroelettrica, e il 24,2% per il Fujian. Gli obiettivi non idroelettrici si fermano al 30% nelle province ricche di energia eolica e solare come la Mongolia interna, il Gansu e il Qinghai, mentre la regione montana di Chongqing ha un obiettivo di appena il 10,8%.
Queste percentuali andranno però viste tutte al rialzo, a breve. Il Consiglio di Stato delle Repubblica popolare cinese ha appena comunicato con una nota ufficiale i nuovi dati riguardanti l’energia green nel Paese. E il quadro che ne emerge fa della Cina la nazione con il sistema di rinnovabili più grande e in più rapida espansione al mondo.
Alla fine di maggio, la capacità di energia rinnovabile installata nel Paese ha raggiunto i 2,09 miliardi di kilowatt, più del doppio rispetto alla fine del 13° Piano quinquennale (2016-2020), ha dichiarato Zhou Haibing, vice capo della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, durante una conferenza stampa. E si tratta di un nuovo record che va ad aggiungersi a un altro segnalato pochi giorni fa. «Oggi, un chilowattora su tre di elettricità consumata a livello nazionale proviene da fonti di energia verde», ha aggiunto Zhou. Il quale ha inoltre sottolineato la rapida crescita del mercato cinese dei veicoli a nuova energia (new energy vehicle, Nev), osservando che il numero delle auto non alimentate da motori a combustibili fossili ha raggiunto i 31,4 milioni nel 2024, con un forte aumento rispetto ai 4,92 milioni alla fine del 13° Piano quinquennale.
Photo: greenreport
Rassegna del 18 Luglio, 2025 |
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