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A Milano si torna a parlare di Digital Product Passport: Cna Lombardia e Nicoletta Fasani aprono la strada a un nuovo paradigma della moda sostenibile. Ma quanto ne sanno di questo tema i clienti finali?
Trasparenza, tracciabilità e consapevolezza dei consumatori: sono queste le parole chiave attorno alle quali si svilupperà l’incontro organizzato da Cna Lombardia e dalla designer Nicoletta Fasani, in programma martedì 23 settembre alle 17:30 presso Spazio Muda, via Anfossi 8 a Milano, durante la Settimana della Donna.
Un cambio di paradigma europeo
Il settore moda è tra i più coinvolti dai nuovi regolamenti europei sulla sostenibilità dei prodotti. Al centro del dibattito c’è il Digital Product Passport (Dpp), lo strumento digitale promosso dall’Unione europea nell’ambito del Green Deal e del Regolamento Ecodesign for Sustainable Products (Espr).
Il Dpp diventerà a breve parte integrante delle regole di mercato, ma è già oggi adottato da realtà pioniere come quella di Nicoletta Fasani, che lo ha introdotto nella propria collezione a novembre 2023, grazie alla collaborazione con Renoon e agli incontri con Cna Milano.
“Non c’è sostenibilità senza trasparenza e non c’è trasparenza senza tracciabilità – è esplicita Nicoletta Fasani – Il Digital product passport non è un obbligo, è un valore. È un cambio di paradigma e, come tutti i cambi, non può che essere prorompente“.
Perché il Digital Product Passport deve interessare ai consumatori
Ma cos’è esattamente il Digital Product Passport? Si tratta di uno strumento digitale introdotto dall’Unione europea per migliorare trasparenza, tracciabilità e sostenibilità lungo il ciclo di vita dei prodotti.
In pratica è una sorta di carta d’identità digitale del prodotto, accessibile tramite QrCode o tag Nfc, che contiene tutte le informazioni essenziali su materiali, processi produttivi, riparabilità, riciclabilità e impatto ambientale.
Il Dpp è previsto dal Regolamento Ecodesign for Sustainable Products (Espr), approvato nell’ambito del Green Deal europeo. Sarà obbligatorio progressivamente dal 2026-2027 per diversi settori (tra cui tessile, elettronica, batterie, imballaggi).
Facciamo un esempio pratico: scansionando il QrCode di un capo vestiario si può scoprire dove è stato prodotto, quali fibre contiene, se è certificato, chi lo ha confezionato, se è riparabile e come riciclarlo a fine vita.
Dovremmo quindi farlo tutti ancor prima di chiedere il prezzo dello stesso capo. Secondo l’esperienza della Fasani nei test realizzati in boutique e nei temporary store, i clienti – italiani e soprattutto stranieri – hanno mostrato curiosità e attenzione verso il QrCode applicato ai capi, riconoscendo il valore della trasparenza informativa.
Chiunque lo scansiona può scoprire in tempo reale la storia del prodotto, la filiera e i materiali utilizzati.
Un momento di formazione e networking
L’incontro organizzato in seno a Cna Lombardia, si propone come un momento formativo e di scambio di esperienze tra imprese, operatori e consumatori.
Un’occasione per comprendere meglio la direzione che l’Europa ha intrapreso nel settore tessile e per conoscere strumenti già concreti, capaci di rendere la moda più trasparente e sostenibile. L’entrata è libera. L’importante è accreditarsi.
Photo: adigold1
Rassegna del 12 Settembre, 2025 |
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