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ISSUE 427

Alessandra Astolfi: “Ecomondo 2025, un hub per la transizione ecologica”

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Alessandra Astolfi: “Ecomondo 2025, un hub per la transizione ecologica”

Dal 4 al 7 novembre, la Fiera di Rimini ospita una nuova edizione di Ecomondo, il principale appuntamento europeo dedicato alla green, blue e circular economy. Un evento che da circa trent’anni racconta l’evoluzione della sostenibilità, trasformandosi da fiera di settore a piattaforma internazionale per il dialogo tra imprese, istituzioni, ricerca e nuove generazioni.

 

“Ecomondo è la fiera di riferimento per la circular economy in Europa, e potrei dire anche a livello globale”, spiega Alessandra Astolfi, Global exhibition director della divisione Green & technology di Italian exhibition group, società che organizza Ecomondo. “Ci caratterizza una crescita costante, ma sostenibile. Abbiamo ampliato le aree espositive e creato nuove strutture, continuando a rinnovarci senza perdere la nostra identità”.

 

Le novità di Ecomondo 2025

 

La manifestazione cresce ancora, sia nei contenuti espositivi che nel programma scientifico. Al centro ci saranno soprattutto due filoni chiave: il riciclo dei rifiuti elettronici, tema cruciale per la transizione ecologica, e la trasformazione sostenibile del tessile e della moda.

 

“Quest’anno avremo un grande focus sull’elettronico, perché parliamo di materiali preziosi, materie prime critiche fondamentali per la transizione ecologica ed energetica”, racconta Astolfi.

 

Accanto a questo, il Textile district acquisisce un rilievo maggiore grazie al crescente numero di aziende coinvolte nel progetto operanti nella filiera ed aventi come focus la sostenibilità, impegnandosi in pratiche di ecodesign, riduzione degli impatti e avanzamento tecnologico nel riciclo.

 

Il 5 novembre, ad esempio, il Comitato tecnico scientifico di Ecomondo e l’Associazione italiana per lo sviluppo dell’economia circolare (Aisec), con la partecipazione di Enea e Confindustria moda insieme a importanti brand del settore, porteranno le proprie strategie per rendere più circolare il comparto durante l’evento “Industria tessile made in Italy: sfide e opportunità in un’ottica di economia circolare – quali prospettive future?”.

 

Un programma scientifico ad alta intensità

 

Oltre duecento appuntamenti – di cui ottanta curati dal Comitato tecnico scientifico di Ecomondo, che da sempre garantisce il rigore scientifico e la qualità dei contenuti – compongono un palinsesto che intreccia ricerca, industria e policy.

 

“Uno dei nostri pilastri è proprio il rigore scientifico, perché solo dati affidabili e analisi approfondite permettono di affrontare questioni cruciali come il rischio climatico o la gestione delle risorse idriche”, sottolinea Astolfi.

 

Accanto agli incontri tecnici e verticali dedicati alle singole filiere – dall’acqua ai rifiuti elettronici, dal tessile alla bioeconomia – il programma propone anche momenti di confronto di ampio respiro, capaci di toccare i temi trasversali e più urgenti del nostro tempo: crisi climatica, competitività sostenibile, comunicazione responsabile.

 

Il 4 e 5 novembre sono in programma gli Stati generali della green economy organizzati dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) e promossi dal Consiglio nazionale della green economy, in cui verrà presentato il tradizionale rapporto annuale sulla green economy. Per la prima volta quest’anno la sessione plenaria del 5 novembre si svolgerà interamente in lingue inglese, ampliando ulteriormente la portata internazionale dell’appuntamento. Il dibattito sarà dedicato al tema della competitività sostenibile, con un’attenzione particolare alle sfide industriali e alle opportunità legate al Green deal europeo.

 

Grande rilievo anche alla crisi climatica: sempre il 4 novembre, nel talk “Gestire il rischio climatico: strumenti assicurativi e obblighi per le imprese”, si discuterà dell’impatto economico crescente di eventi naturali estremi e delle nuove strategie di copertura assicurativa pensate per aiutare le aziende ad affrontare questo tipo di rischi.

 

Il giorno successivo, il 5 novembre, il Forum della buona comunicazione, realizzato in collaborazione con Ferpi, coinvolgerà rappresentanti del mondo della scienza, comunicazione e giornalismo, insieme a manager delle imprese, in un confronto aperto e concreto su strumenti, metriche e scelte comunicative, per dimostrare che sostenibilità e competitività possono – e devono – andare nella stessa direzione.

 

Internazionalizzazione e diplomazia industriale

 

La prospettiva internazionale attraversa trasversalmente l’intera manifestazione. Negli ultimi mesi Ecomondo ha intrapreso un percorso di roadshow in Egitto, Serbia, Polonia ed è stata presentata in Oman, Senegal e Tanzania, portando la green economy italiana nel Mediterraneo e oltre.

 

“Abbiamo quasi svolto un ruolo di diplomazia industriale e ambientale, favorendo la partecipazione di buyer e imprese estere e promuovendo l’Italia come eccellenza nella circular economy”, racconta Astolfi. Delegazioni da circa quaranta paesi, dal Nord Africa al Nord America, arriveranno a Rimini per condividere modelli di cooperazione e trasferimento tecnologico.

 

Il 6 novembre, ad esempio, l’Africa green growth forum sarà dedicato al Piano Mattei e al ruolo delle partnership pubblico-private per uno sviluppo sostenibile del continente, con la partecipazione della Struttura di missione per l’attuazione del Piano Mattei della Presidenza del consiglio dei ministri, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Confindustria assafrica & Mediterraneo e RES4Africa.

 

Innovazione e giovani al centro di Ecomondo

 

Da anni Ecomondo sostiene la crescita dell’innovazione attraverso il suo Innovation district, lo spazio dedicato alle startup e ai centri di ricerca che quest’anno ospiterà quaranta realtà emergenti nazionali e internazionali, di cui venti provenienti da Marocco e Tunisia, selezionate in collaborazione con Ice, l’agenzia italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

 

“Da questi spin-off universitari spesso nascono vere e proprie imprese nel giro di pochi anni – spiega Astolfi – e oltre il dieci per cento di quelle passate da Ecomondo è riuscito a diventare un’azienda strutturata, un dato superiore alla media nazionale”.

 

Le tecnologie presentate spazieranno dall’ intelligenza artificiale applicata al riciclo e ai monitoraggi ambientali fino ai biomateriali di origine marina. Venerdì 7 novembre sarà invece la giornata dedicata a giovani e alle nuove professioni green. “Vogliamo creare un ponte tra le esigenze delle imprese e le competenze delle nuove generazioni”, aggiunge Astolfi. Durante la giornata, dedicata all’orientamento e alle materie Stem, imprese e studenti potranno incontrarsi per parlare di formazione, competenze e green jobs.

 

Acqua, bioeconomia e città resilienti

 

Accanto ai grandi temi economici e geopolitici, Ecomondo 2025 non dimentica il valore delle risorse naturali, prima tra tutte l’acqua. “Il settore dell’acqua è cresciuto moltissimo”, sottolinea Astolfi. “Parleremo di depurazione, potabilizzazione, perdite idriche, ma anche di tutela degli ecosistemi e valorizzazione dell’acqua come grande risorsa”.

 

E ancora di Pfas e inquinanti emergenti nel ciclo delle acque urbane e di fonti idriche alternative per l’acqua potabile, per l’agricoltura e per l’industria.

 

Nel programma figurano sessioni dedicate alla gestione idrica europea (La regolamentazione dell’acqua in Italia e nell’Unione europea, 4 novembre) e al ruolo del Mediterraneo nella cooperazione ambientale (Blue horizons: trans-mediterranean cluster collaboration, 6 novembre). Temi che si intrecciano con la bioeconomia, la riforestazione e le città resilienti, a conferma del legame tra salute del pianeta e salute delle persone.

 

Ventotto edizioni di cultura della sostenibilità

 

Nel 2025 Ecomondo celebra ventotto edizioni di attività e con essi l’evoluzione di un linguaggio. “Siamo nati quando si parlava solo di rifiuti e protezione ambientale, oggi affrontiamo temi di sviluppo e competitività. Credo che Ecomondo abbia contribuito a trasformare la sostenibilità in un settore economico maturo, capace di generare valore e occupazione qualificata”, ricorda Astolfi.

 

Un percorso che ha cambiato anche la coscienza civica: “Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare molto sui giovani, sulle scuole e sulle imprese. Non deve crescere solo la tecnologia, ma anche la cultura della sostenibilità”.

 

Ecomondo si conferma così un osservatorio privilegiato sull’evoluzione della green economy, dove imprese, istituzioni e cittadini si incontrano per immaginare insieme un futuro più equo, competitivo e sostenibile.

 

Valentina Gambaro

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