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ISSUE 427

Incentivi per lo sviluppo di energia green: ecco le misure in scadenza

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Incentivi per lo sviluppo di energia green: ecco le misure in scadenza

Energia pulita e incentivi: tra le tante misure in campo segnaliamo la recente pubblicazione del Conto Termico 3.0 e l’imminente scadenza del contributo del 40% a fondo perduto per le Cer.

 

In questi anni abbiamo assistito a una crescita considerevole delle installazioni di impianti fotovoltaici un po’ in tutta Europa e anche in Italia.

 

Questa tendenza è il risultato di una maggiore sensibilità da parte di cittadini e imprese ai temi ambientali, ma soprattutto alla necessità di avvicinarsi all’autoproduzione energetica a seguito dei rincari diffusi delle materie prime che ci sono stati negli anni post pandemia, ulteriormente alimentati dalle tensioni geopolitiche.

 

Alla crescita vigorosa di impianti fotovoltaici negli anni 2023 e 2024, fa però seguito un primo semestre 2025 che mostra, invece, una frenata. Rispetto al primo semestre 2024 la flessione è pari al 33% per numero di impianti e al 16% in termini di potenza.

 

Il totale cumulato ha così superato i 2 milioni di impianti connessi al 30 luglio 2025, con una potenza installata che ha superato i 40 GW (dati Terna).

 

Se non ci sarà un’inversione di rotta, il nostro Paese potrebbe avere qualche difficoltà a raggiungere l’obiettivo di 131 GW di potenza da fonti rinnovabili installata al 2030, così come previsto nel Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e per il Clima).

 

Tuttavia, tra le tante misure in campo per sostenere la crescita dell’energia green si segnala la recente pubblicazione del Conto Termico 3.0, a sostegno anche dell’efficientamento energetico e l’imminente scadenza del contributo del 40% a fondo perduto per le Comunità energetiche rinnovabili.

 

Conto Termico 3.0, efficienza energetica e produzione di energia termica

 

Dopo una lunga gestazione è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine settembre 2025 il D.M. 07/08/2025 che disciplina il Conto Termico 3.0 (nuova versione rispetto ai precedenti del 2012 e 2016), il meccanismo per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

 

Il Conto Termico è un incentivo statale erogato dal Gse (Gestore dei Servizi Energetici), il braccio operativo del Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), che agevola gli interventi di incremento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza.

 

Il Conto Termico è un’agevolazione non soggetta a scadenza, non prevede una detrazione fiscale ma un contributo a fondo perduto. In concreto, lo sconto massimo potrà arrivare fino al 65%, anche se alcuni interventi avranno delle soglie minori.

 

Rispetto alla disciplina attualmente in vigore, le principali novità riguardano l’estensione anche agli edifici non residenziali privati, l’incentivazione all’installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, la realizzazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici e l’equiparazione degli enti del terzo settore alle amministrazioni pubbliche.

 

Per capire i risvolti pratici del nuovo provvedimento bisognerà attendere le regole operative del Gse che ha tempo 60 giorno dopo l’entrata in vigore (27/12/2025), quindi si arriva al 25 febbraio 2026. Fino ad allora le domande per la richiesta di incentivi sono soggette alla disciplina corrente.

 

Le misure di incentivazione delle Comunità energetiche rinnovabili

 

Come già ricordato in queste pagine, le Cer sono configurazioni di cittadini, piccole medie imprese, enti pubblici, associazioni che decidono di mettersi insieme per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili proveniente da impianti fotovoltaici (ma non solo) nella disponibilità della comunità.

 

Le Cer contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, sono un aiuto concreto contro la povertà energetica, e creano partecipazione attiva e inclusione sociale.

 

Il Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), tramite il suo braccio operativo il Gse (Gestore dei Servizi Energetici), ha previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili, valido per gli impianti collocati in Comuni fino a 50.000 abitanti.

 

Il termine per inviare le domande per richiedere il contributo è fissato al 30 novembre 2025.

 

Andrea Innocenti

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