ESO - Società Benefit arl - P.IVA IT 13288930152
cover-small
Home / Notizie / W lo Spo.So: il gol dello sport per l’ambiente - di Luca Corsolini

07/06/2024

W lo Spo.So: il gol dello sport per l’ambiente - di Luca Corsolini

L’Earth Day ad aprile, la Giornata dell’ambiente a giugno, mettiamo nel conto anche le Elezioni Europee del prossimo fine settimana che noi, in Italia, alluvionati quasi ogni giorno, e dappertutto, abbiamo offeso parlando poco e male dell’argomento più internazionale e collettivo che c’è:  il futuro, il futuro del Pianeta, che è poi l’unico futuro possibile. Non ci fosse una piena e innegabile emergenza, dovrebbe bastare il calendario a indirizzarci verso il tema più importante.

 

Ma è evidente che la narrazione ambientale è difficile e, in questo momento, incontra mille resistenze, tra negazionisti e opportunisti dell’oggi. Una prova. Vita ha pubblicato da poco i risultati di una indagine di Acre, una società specializzata nelle risorse umane, materia che ormai tutti restringiamo alla sigla HR, in questo spersonalizzando il tema. I direttori della sostenibilità a livello internazionale sono a rischio burn out, in pratica allo stress da troppo la oro, perché impegnati a convincere le persone a sostenere i temi legati alla sostenibilità. In Italia, gli stessi dirigenti rischiano l’irrilevanza, in parole povere nessuno se li fila.

 

Io mi occupo, per passione prima che per professione, di sport. Lo sport è, forse è più giusto dire dovrebbe essere naturalmente green. Uno dei motti fondanti del settore dice che l’importante è partecipare: non è lo svilimento del risultato, interpretazione che pure va ancora per la maggiore, è semmai l’invito agli sportivi, tutti, a prendere parte, a non voltarsi dall’altra parte quando si riconosce un problema, quale che sia, e negli ultimi anni occasioni di  non voltarsi dall’altra parte per assumere un’alta parte nella società ce ne sono state tante, dal razzismo alla violenza contro le donne, fino appunto alla sostenibilità, l’attenzione per l’ambiente che dovrebbe essere naturale essendo lo sport uno degli ambienti sociali più antichi e collaudati del mondo.

 

Cosa può fare lo sport?

 

Intanto levare una certa gravità al tema, restituirgli la leggerezza del gioco, che non è certo una banalizzazione. L’importante è partecipare significa anche che tutti, nessuno escluso, possono interpretare un loro ruolo. E così mi viene da riassumere il manifesto dello sport green in uno slogan: W lo Spo.So, ovvero viva lo sport sostenibile, un matrimonio possibile e sicuramente felice. Perché bisogna ricordare che nel suo ripartire ogni giorno, dopo ogni gara, dopo ogni allenamento, lo sport ha una sua sostenibilità intrinseca; bisogna raccogliere in modo differenziato i risultati, tenere le lezioni e buttare le emozioni, intese come reazioni. quelle negative si intende. W lo Spo.So vuol dire invitare a gesti memorabili possibili per tutti: , segnare un gol, segnare un canestro, correre, saltare, riconoscendo lo sport anche dove non lo vediamo: il plogging è questo, una corsa o anche solo una camminata insieme non per stabilire un record ma per raccogliere i rifiuti che altri lasciano per la strada fino a quando capiranno che è ora di smettere di fare autogol. W lo Spo.So, adesso che stanno per cominciare Europei di calcio vuol dire insegnare, partendo dai ragazzi, che hanno l’idea più genuina di ambiente, che 13 bottiglie di plastica bastano per realizzare una maglia, una divisa, che è come dire che le bottiglie raccolte e non buttate sono la realizzazione di un sogno che tutti abbiamo avuto. E che tutti dovremmo tornare ad a vere: diventare campioni, non perché vincitori di una medaglia d’oro, ma perché partecipanti al futuro.

 

Luca Corsolini

 

Luca Corsolini, 62 anni. Giornalista, communication specialist, docente. Si occupa di sport ma non di risultati perche', dice, lo sport e' molto piu' di un numero. E' il piu'antico e collaudato dei social network.